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L’agrifoglio è diventato, insieme alla stella di natale, simbolo di queste imminenti festività. Ancor prima dell’arrivo del natale cristiano veniva considerata una pianta magica, simbolo di fertilità e buon auspicio per l’anno nuovo e utilizzato come porta fortuna.

Pianta largamente usata per le decorazioni natalizie, l’agrifoglio non passa di moda per ghirlande, corone, centri tavola e composizioni floreali varie fin dai tempi dei Celti. Nei riti pagani, infatti, veniva usato durante le feste del solstizio d’inverno, 21 dicembre, periodo che segna il riallungarsi delle ore di luce, che simboleggia la rinascita e la ripresa dopo l’oscurità invernale. Essendo una pianta molto comune anche le famiglie più povere potevano permettersi delle belle decorazioni per le loro case.

Quando il cristianesimo si espanse e i riti pagani vennero sostituiti con quelli cristiani, molti dei simboli del paganesimo vennero mantenuti, tra cui il agrifoglio, semplicemente assumendo una connotazione simbolica diversa. Le foglie vennero associate alla corona di spine di Gesù e le bacche rosse al suo sangue.

Spinoso ma colorato

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Con oltre 400 specie diverse l’agrifoglio è una pianta latifoglie e sempreverde diotica, i fiori, quindi, possono essere sia di genere maschile sia di genere femminile. Originaria dell’Europa meridionale e occidentale e del nord-ovest e sud-ovest asiatico. Il fogliame verde o variegato e le rosse bacche, velenose per l’uomo ma molto appetibili per gli uccelli, ne fanno una pianta interessante da usare per tutto l’anno in molti giardini. E’ adatta a qualsiasi utilizzo e forma, dalla classica siepe alla sfera ornamentale.

Poche e semplici cure

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L’agrifoglio è una pianta particolarmente resistente ed è di facile coltivazione in qualsiasi giardino, dove può raggiungere dimensioni notevoli ( 20 metri di altezza) o in vaso, dove manterrà dimensioni più ridotte ma comunque di grande effetto ornamentale.

La sua messa a dimora viene generalmente fatta a fine inverno, inizio primavera. Apprezza sia il sole diretto che l’ombra parziale. L’ideale per l’agrifoglio è un terreno ricco di humus né troppo secco né troppo umido, tendente all’acido ( la soluzione ottimale è un mix di torba e terriccio trattato in abbondanza con un concime ben maturo a base organica).

Per mantenere la pianta forte e sana è consigliato fornirle del fertilizzante in primavera ed autunno.

Se la pianta è posizionata in giardino l’innaffiatura potrà avvenire ogni tre settimane, purchè si faccia attenzione a bagnarla abbondantemente, se è posizionata in un vaso le innaffiature dovranno essere più ricorrenti ma utilizzando meno acqua.

Una spuntatina ogni tanto

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La potatura dell’agrifoglio è consigliata se necessario, se, quindi, cresce troppo o ha rami secchi o malati. Il momento migliore per una potatura naturale è la fine di febbraio o l’inizio di marzo. Potature precedenti a questo periodo potrebbero causare dei seri danni alla pianta dovuti dal gelo.

Se l’agrifoglio viene utilizzato come copertura o con forme ornamentali l’ideale è potare in giugno e settembre.

Tagliare il “vecchio legno”, le ramificazioni più vecchi, porta a una scarsa ricrescita con pochi e giovani germogli.

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