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Origini e cura

Le orchidee sono piante erbacee perenni e si trovano in natura un po’ ovunque nel mondo, sia nelle regioni più calde che in quelle più fredde, anche se l’85% provengono da zone tropicali e subtropicali. Le orchidee provenienti da zone temperate sono generalmente di tipo “epifite”, crescono cioè aggrappate ad alberi ed arbusti, con le radici esposte all’aria, senza però prenderne il nutrimento. Quelle presenti in aree più calde, invece, sono dette “terricole” perchè affondano le proprie radici nel terreno.

Il fiore di orchidea può essere facilmente distinto da altri fiori essendo costituito da tre sepali, nella parte superiore e tre petali, nella parte inferiore. Il petalo centrale, con una forma più grande e differente dagli altri, si chiama labbro. Il labbro serve come una sorta di piattaforma d’atterraggio per gli insetti che riescono così a raggiungere facilmente il cuore del fiore, che contiene il polline.

Nonostante l’immensa scelta, le orchidee in commercio, generalmente, sono tre: le phalaenopsis, i dendrobium ed i cymbidium. Le prime due amano il caldo, quindi più adatte a luoghi con climi temperati o alla coltivazione in casa, ideale in questo secondo caso è posizionare la pianta in una zona illuminata ma non alla diretta esposizione dei raggi solari. Le cymbidium, invece, resistono anche a lievi gelate e possono essere coltivate in giardino purchè vengano poste in zone riparate per i mesi invernali.

Le orchidee, essendo piante originarie di zone tropicali, necessitano di innaffiature frequenti per mantenere un elevato tasso di umidità, evitando però di allagare lo strato superiore del terreno. Ideale sarebbe bagnarle ogni 3-5 giorni con acqua a temperatura ambiente e vaporizzare frequentemente le foglie.

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Tra miti e pozioni

Orchis, figlio di un satiro ed una ninfa, ad una festa del dio Bacco, tentò di violentare una sacerdotessa. Moira, la dea che puniva i peccati di onnipotenza, lo diede in pasto alle belve. Gli dei dell’Olimpo per pietà deciso di trasformare il suo corpo senza vita in un’orchidea. Così dai suoi resti naque una bellissima pianta di orchidea che riproduceva le appendici anatomiche maschili. In greco Orchis significa -testicoli- e da qui deriva sia il nome della pianta che la sua simboligia di fertilità e sensualità.

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Simbolo d’amore

Per secoli, sin dal 700 a.C. in Giappone fino al medioevo, l’orchidea è stata considerata un fiore afrodisiaco e veniva usato per pozioni d’amore, afrodisiache e contro la sterilità ma anche per aumentare la forza.

Nel periodo Vittoriano, gli inglesi, le fecero assumere un significati di prestigio, classe e nobiltà, essendo una pianta proveniente da paesi molto lontani ed esotici e non ne era facile la sua coltivazione.

Oggi simboleggia raffinatezza, eleganza, armonia e bellezza ma anche e soprattutto la passione, la sensualità e l’amore.

Nel linguaggio dei fiori l’orchidea significa un ringraziamento per la concessione d’amore. Vengono spesso usate per ricorrenze legate all’amore e per matrimoni.

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