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Il Corniolo (Cornus mas L.) arbusto o piccolo albero a foglie caduche, che in età adulta raggiunge i 5 – 7 metri, appartiene alla Famiglia delle Cornaceae, in particolare al genere Cornus.
Originaria dell’Europa meridionale fino al mar Nero, cresce molto bene in Italia, dove, però, non se ne vedono esemplari nelle isole.
Con una corteccia marrone piuttosto liscia e foglie ovali dal margine ondulato, di un bel colore verde scuro, ha una crescita tondeggiante, con i rami più bassi che crescono a una decina di centimetri dal terreno. I fiori, a sepali separati, sono gialli e molto piccoli, simili a dei piumini. La fioritura avviene tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. A fine primavera iniziano a crescere i frutti (drupe), bacche che maturano verso luglio, di un bel colore rosso vivo, che, oltre a essere molto belle, sono anche commestibili.

Il nome Corniolo deriva dal latino – corno – perché il legno, molto lucido e piuttosto duro, ricorda le corna dei bovini.

Deve la sua diffusione, a partire dalla metà del XVI secolo, grazie agli inglesi, che iniziarono a coltivarlo come pianta da frutto. Oggi viene usato per lo più come pianta ornamentale, grazie alla sua precoce fioritura.

 

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Coltivazione e Cure

Il Corniolo è una pianta che si adatta bene, rustica e resistente e può crescere sia nella sua forma naturale, sia, con potature, creando delle siepi.

Cresce in terreni sassosi, soprattutto su fondo calcareo, specie in collina. Preferisce terreni ricchi (nello specifico di calcio), freschi e ben drenanti. L’ideale sarebbe concimare il terreno con regolarità ( autunno – primavera).

Predilige zone soleggiate, ma cresce senza grossi problemi anche in zone semi ombreggiate. Non teme ne le gelate invernali, ne il caldo estivo, sopporta anche piccole siccità senza grossi problemi. Le annaffiature sono necessarie solo nei primi mesi di messa a dimora, quanto ancora la pianta deve creare un ancoraggio saldo al terreno.

Tra gennaio e febbraio è consigliato potare i rami danneggiati dal freddo e dal vento, morti o malati.

 

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Un gustoso rimedio

I frutti del Corniolo vengono colti generalmente ad inizio autunno e risultano commestibili a maturazione, quando, quindi, sono leggermente morbidi. Hanno un sapore acidulo che ricorda un po’ quello delle ciliegie amare.

Il corniolo vanta proprietà astringenti, grazie alla sostanza in esso contenuta: tannino: è, dunque, indicato per chi soffre di dissenteria e problemi intestinali, in quanto è in grado di ripristinare il naturale equilibrio dell’intestino. E’ possibile consumarle con un infuso da bere durante l’arco della giornata, basta solo mettere in infusione 5 grammi di bacche per ogni tazza d’acqua.

MARMELLATA DI CORNIOLO

Lavate le corniole, mettetele in una pentola con pochissima acqua e fatele bollire finchè non iniziano a spaccarsi: a questo punto prendete un colino grande a maglie larghe, che siano di poco più piccole dei semi delle corniole, e passatele, prima mescolando con un cucchiaio e poi aiutandovi con una mano, premendole contro la rete del colino e stringendole nel pugno.
Per passarle meglio potete verso la fine mescolarle con un pochino d’acqua.
Rimettete la polpa passata sul fuoco e fate addensare rapidamente alla giusta consistenza, mescolando spesso. Aggiungete lo zucchero, in questo caso io ne metto un pò più del solito, circa 300 o 400 grammi per kg, fate voi come vi piace di più, mescolate, spegnete il fuoco e invasettate. Io sterilizzo i vasetti mettendoli in una pentola d’acqua, avvolti in teli perchè non si rompano sbattendo tra loro, e facendoli bollire per 25 minuti.

 

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Un po’ di mitologia

La letteratura e la mitologia greche e latine citano frequentemente il corniolo e i suoi frutti.

La lancia che Romolo utilizzò per tracciare i confini di Roma era di corniolo. La leggenda dice che la lancia riuscì a radicare e che 700 anni dopo, sotto Tiberio, si poteva ancora vedere sul colle Palatino un enorme corniolo.

Il cavallo di Troia, l’arco di Ulisse e la lancia di San Giorgio pare che fossero anch’esse di questa essenza.

 

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